Non passa giorno in cui, sprezzanti del ridicolo, quasi tutti i tromboni mediatici del paese non tessano le lodi del nostro magnifico premier e del suo magnifico governo. Assistiamo ad una vera gara nel magnificare l’operato di Renzi e dei suoi ministri. Per i miei evidenti limiti, che non intendo oltrepassare, non voglio occuparmi né tantomeno giudicare le “riforme” che il governo sta attuando. Ma, lavorando nella scuola pubblica come insegnante, vorrei riflettere sui cambiamenti che si vorrebbero introdurre nella progressione di carriera dei docenti.
In un recente servizio, Il sole 24 ore proponeva questo articolo sull’ introduzione del merito come parametro per la progressione della loro carriera.
Ora, è già abbastanza insopportabile lo stucchevole “paraculismo” della quasi totalità dei media italioti, pronti ad celebrare il premier/messia di turno. Ma che lo faccia l’organo di Confindustria che, come non vederlo, ha dettato sin dal suo insediamento l’agenda di questo governo, oltre ad essere insopportabile è, francamente, irritante.
La progressione dei docenti
Dunque, nel decreto scuola dovrebbe essere inserito il tema della progressione dei docenti, non più interamente legata all’anzianità di servizio. Tutt’altro, l’anzianità peserà soltanto per il 30%, mentre il rimanente 70% sarà determinato dal merito.
A parte il fatto che decidere gli stipendi di una categoria di lavoratori e il loro status giuridico con un decreto legge è una follia, non si capisce quale necessità e/o urgenza spinga in questo senso. Per fortuna lo ha capito pure Renzi che, dopo il CdM del 3 marzo pare voglia presentare un ddl sulla questione.
Il blocco illegittimo
A parte il fatto che sul quotidiano si dimenticano di scrivere che il contratto della scuola è scaduto da 6 anni e che la progressione di carriera di moltissimi insegnanti è stata interrotta con il blocco, illegittimo perché contrattualmente stabilito, delle annualità 2010-2011-2012-2013 (in parte, successivamente, ripristinate)…
A parte quanto detto, gli entusiasti non affrontano, così come non lo affrontano il ministro e i suoi sottosegretari, il nodo centrale della questione. Chi deciderà e sulla base di quali criteri stabilirà se un docente merita o no?
E’ sacrosanto premiare i più meritevoli, ma è altrettanto onesto stabilire subito chi e come giudicherà il merito.
E allora, spontaneamente viene da pensare al dirigente scolastico. Ma, mi domando e vi domando, esistono oggi in Italia le condizioni che permettano ad un dirigente scolastico di svolgere questo gravoso compito? Siamo sicuri che i dirigenti scolastici posseggano quella solida competenza che consenta loro un così delicato compito?
Vediamo un po’ il concorso dei “meritevoli”…
A giudicare dalla lettura degli elaborati di parecchi candidati, prima bocciati e, successivamente, resuscitati, dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici svoltosi in Lombardia sembrerebbe di no.
I presidi promossi: sucessivi, somersa, necesità..
A prima vista le prove seguenti non appaiono terribili. Ma, francamente, come è possibile che la seconda commissione del Concorso per dirigenti scolastici DDG 13 luglio 2011, nominata a seguito della sentenza n. 3747/2013 del Consiglio di Stato abbia sorvolato su un’infinità di errori ortografici e non solo ribaltando il giudizio della prima.
Prendiamo ad esempio il candidato 1: ha sbagliato quasi tutte le doppie: “sucessivi, somersa, necesità”, la chiarezza espositiva è da terza media e scrive “prima inte prare” invece di “primus inter pares”. A fianco, alcuni errori tratti dalla scheda redatta dai docenti promossi e poi bocciati alla seconda correzione dei testi.
Ebbene, il suo voto da 5/21 è schizzato a 21/21 e, oggi, è dirigente scolastico in Lombardia.
Ed ecco altri errori che sono stati schedati e catalogati nello stesso componimento del candidato promosso a preside lombardo.
Il candidato 2, da parte sua, scrive “conoscienza, efficenza” e vaneggia di “zoccolo dei saperi”. Il suo voto da 10/21 è passato a 21/21. Il candidato è collocato nella graduatoria di merito è, probabilmente, a settembre, sarà dirigente scolastico.
Ma allora, hanno un senso tutti questi vaneggiamenti sulla meritocrazia? Tutti questi soloni che sproloquiano per professione hanno contezza del fatto che nel bel paese assistiamo quotidianamente all’abolizione della meritocrazia, che la selezione per meriti è stata definitivamente sostituita da quella per cooptazione collusiva, dal nepotismo e dal familismo lasciando strada aperta a sudditi, cortigiani e giullari e che a tutti gli altri tutto è precluso?
Lascio a voi la risposta.
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di STEFANIA PIAZZO
Prima li bocciano allo scritto del concorso per dirigenti scolastici nel 2011 e poi, dopo ricorsi e controricorsi, facendo appello contro una presunta trasparenza delle buste, si insedia una nuova commissione. E nel 2013, ben 96 dei promossi vengono bocciati, al loro posto entrano nuovi promossi… Abbiamo la posssibilità, grazie allo scrupoloso lavoro di ricerca e ricorrezione degli esclusi, di mostrare i passaggi esilaranti di due tra le tante prove finite nei dossier degli esclusi.
Questi due candidati stati promossi, 21/21. Uno è già preside, l’altro lo sarà a breve. Commettono errori per i quali in terza media non si supererebbe la prova d’esame. E allora, come mai sono stati promossi? Forse le prove dei 96 esclusi erano peggiori?
Questi due nuovi presidi, secondo la riforma Renzi, dovranno valutare il lavoro degli insegnanti. Ma vi immaginate che razza di rapporti scriveranno per spiegare che è stata raggiunta la “conoscienza” in “matera d’istruzione”, visto che il dirigente scolastico “scandesce” i tempi della scuola?
Nessuno si indigna? Magari il governatore lombardo? O il ministro Giannini? O lo stesso Renzi che invoca la meritocrazia? O, magari, il provveditore regionale lombardo? La commissione esaminatrice indicata con DDG 13 luglio 2011, nominata a seguito della sentenza n. 3747/2013 del Consiglio di Stato ha nulla da dire? Ce li spiega questi errori passati in cavalleria?
Ed ecco alcuni stralci dall’originale del candidato 1…. Compito “in bella”, si noti bene!
In materia di… si scrive: “in matera di”:
La Comunità europea per il preside bocciato e poi promosso è la “Comunità Europera”:
Ad un certo punto del componimento promosso, appare (lo si vede cerchiato, come gli altri errori che seguono) tra le prime righe un “per cui” buttalo lì… A seguire c’è un bel “improvisamente”, più già ancora un bel “che l’Europa venisse somersa”… e, più giù ancora, uno strepitoso “la necesità”…
Infine…. learnig! Seguito da un posiamo e succesivi…:
E poi l’esame diventa il gergale “R’esame di”…:
Ci sorprende anche con “dellinate le conoscenze”:
E anche con la “difusione delle lingue”:
Ma si legge anche di “programi per lealizzare”… anziché programmi per realizzare…:
Ma forse l’apoteosi c’è nel leggere…. “burocaticamente”, “il cui il preside” e “prima inte prare”, anziché primus inter pares. Stupefacente! Un trittico:
Seguito da “excursus storiche”:
Non mancano le funzioni “dellegate” e “l’offerta normativa”…:
Poi ci sono “in maniera di” anziché in materia di.. e anche “istituzioni scolastice”:
Dal “punto di vista finaziario”:
“Sopratutto…” e degli inspiegabili “cittadini nazionali”:
“Cuturale” e… “sigole istituzioni”…:
L’istituto scolastico con “indirizo amministrativo…”:
Da “riusito” a … “stakehoder”:
E questa volta da sopratutto si passa a “soprattuto”:
Passiamo al candidato numero 2 preso in esame….
Subito, la prima riga dello scritto promosso all’esame, ci stupisce con effetti speciali: “le conoscienze”! Ecco qua, come esordio non è male:
Ma poi c’è straordinaria intuizione dello….”zoccolo dei saperi”:
Ma la recidività su alcuni dittonghi fa di nuovo capolino nel tema vincente: e così si legge che… “L’obiettivo più significativo e (verbo essere non accentato) condurre gli alunni ad acquisire (manca l’articolo “un”) metodo di studio autonomo e flessibile che conduca alla conoscienza”. Ecco il corsivo stralciato dallo scritto bocciato al primo giro e promosso con 21/21 al secondo giro dalla nuova commissione. Complimenti:
Ma non mancano le sorprese, le connessioni singolare-plurale sono un optional:
“All’interno delle conoscenze disciplinari si dovrà delineare le competenze attese ….”:
Nuovi colpi di scena, qui manca la “i” di efficienza, però il dirigente “socializza… lo schema”!: “Il Dirigente scolastico nel rispetto di criteri di efficacia, efficenza, trasparenza ed economicità prepara, propone, condivide e socializza il seguente schema di progettazione del POF…”:
Ma si va oltre: “Il dirigente scandesce tempi e …modalità di attuazione del POF attraverso sia l’organigramma che il calendario specifico delle attività didattiche”:
E che dire dei “documenti contabili obligatori”?
E, per chiudere, una banale ripetizione. “I dati devono essere resi pubblici in modo chiaro in modo da rispettare”. Massì, che volete che sia, basta ribadire il concetto…
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