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Cervellera: Parigi non incanta, poche “liberté”, “egalité” e “fraternité”. Chi sfila, paga l’Isis

di BENEDETTA BAIOCCHIparigi_presa_bastiglia.jpg

Anche agli indipendentisti non deve far male scorrere ogni tanto non solo le cronache catalane, scozzesi, o lombardo venete. Dove va il mondo lo si comprende bene sfogliando un po’ di cronaca internazionale, a meno che si pensi o si speri che da tutti i mali ci salverà l’utopia della Lombardia o del Veneto a Statuto speciale in qualche mese…. Sono processi di cambiamento generazionali. Parlando quindi anche di cose serie contingenti, che riguardano la nostra indipendenza di pensiero, che toccano la nostra libertà più vulnerabile, quella che i politici di casa non difendono e che non hanno difeso ai tempi quando erano un esercito in grado di avere i numeri per fare la rivoluzione, ebbene, ci ha molto colpiti l’editoriale di Bernardo Cervellera. Non è un autonomista, non è un indipendentista, ma è un missionario del Pime e direttore dell’Agenzia Asianews, la sola fonte di stampa che racconti cosa accada in medio oriente: stragi, attentati, lotte per l’emancipazione dall’islam. Ebbene, Cervellera ha dichiarato che   a suo avviso alla manifestazione di Parigi vi sarebbe stata  poca “liberté”, poca “egalité” e poca “fraternité”.

“Si è manifestato per la libertà di espressione, ma in Russia e Turchia – presenti alla marcia – si arrestano giornalisti e blogger”. Cervellera ha ragione da vendere.

“I capi politici hanno avuto paura di marciare con tutta la folla”. E anche qui ha ragione da vendere. Poi nulla da eccepire sulla poca “solidarietà verso le vittime quotidiane del terrorismo in Siria, Iraq, Nigeria. Paesi europei vendono armi ad Al Nusra e allo Stato islamico. Convivenza ed educazione per una vera “fraternité”. Grande Cervellera!

La poca libertà

La processione “laica” con l’inchino davanti alla Marianna repubblicana rischia di diventare “un manto che copre l’ipocrisia di molti”. Allora, quanto alla libertà, in Russia e Turchia, rilancia Cervellera, non abbonda affatto per la stampa e il web. Si viene arrestati come accade  in tanti Paesi islamici. Affondo anche sul piano dei valori: “La Francia che permette alle Femen di danzare nude sugli altari delle chiese, non permette di manifestare per la famiglia formata da un padre e una madre”. E avanti così….

La poca uguaglianza

La gente ha camminato tutto il giorno. Gente comune, famiglie, associazioni, persone singole, volti qualunque… “I politici… hanno camminato per soli 20 minuti, con enormi cordoni di sicurezza” e la loro manifestazione è finita in breve tempo.

Quanto poi a Schengen da rivederem Cervellera la pensa così: “all’Italia, la Spagna, la Grecia lasciare la marea di profughi che provengono dal Medio oriente e dall’Africa; ai Paesi del Nord Europa il controllo sui confini”. Ineccepibile.

In marcia chi finanzia l’Isis

“Alcuni dei Paesi rappresentati ieri nel corteo sono quelli che hanno fatto la sventurata scelta di sostenere e finanziare i gruppi islamisti in Medio oriente per combattere il siriano Assad; le armi di al Nusra e dello Stato islamico sono state vendute dai democratici Paesi europei, via Arabia saudita, Emirati, Qatar; il terrorismo islamista che infiamma oggi l’Africa subsahariana è causato dal disastro che gli stessi Paesi europei – Francia in testa – hanno causato in Libia”.

A tal proposito già il nostro giornale aveva lanciato il sasso: http://www.lindipendenzanuova.com/strage-parigi-i-mandanti-francia-usa-e-gb-il-loro-mostro-scappato-di-mano/

Intanto in Siria, Nigeria, Iraq i massacri aumentano in quantità e qualità rispetto anche a Charlie Hebdo. “Non sarebbe più onesto unire le forze di tutta la comunità internazionale sotto l’egida dell’Onu e fermare l’Isis aiutando irakeni e siriani, distinguendo fra Al Nusra (al Qaeda) e Stato islamico, quando proprio in Francia, gli attentatori dei due gruppi si sono proclamati alleati?”.

Poca fraternità

Quale convivenza, in nome di quale rispetto tra le diverse culture?

 

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