I prefetti di Alfano vogliono requisire gli immobili per i clandestini. Perché non requisiscono prima quelli occupati abusivamente?

di ROBERTO BERNARDELLIcase popolari

Le case occupate da di tutto e di più dell’Aler sono lo scandalo sotto il sole che le prefetture vedono e tollerano. Chissà perché invece con tanta solerzia e sollecitudine, ora emanano una circolare per “provvedimenti di occupazione d’urgenza e requisizione di immobili per ospitare 6.500 clandestini”.

Scusate, vostre eccellenze, ma quanti cittadini in lista d’attesa per una casa, vittime del racket degli immobili in mano alla malavita italiana e straniera, vorrebbero vedere una simile circolare anche per loro: una casa, uno spazio immediato per vivere. Invece no. Vostre eccellenze non ravvisano le emergenze se non arrivano dal Mediterraneo.

Per fortuna qualcuno si muove, leggete qui: “Invito i prefetti lombardi a non rispettare la circolare e a negare la disponibilità a procedere. Del resto, se la situazione è al collasso è colpa delle politiche immigrazioniste del Governo. Se l’Esecutivo si occupasse di difendere i confini e non di andare a prelevare i presunti profughi in tutto il Mediterraneo, probabilmente la situazione sarebbe diversa”. Condividiamo la posizione dell’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali  in merito alla circolare con la quale il prefetto Mario Morcone, direttore del Dipartimento Immigrazione del Viminale, ha chiesto ai prefetti di attuare “provvedimenti di occupazione d’urgenza e requisizione di immobili per ospitare 6.500 clandestini”.

“La richiesta del prefetto, già candidato alle primarie per le amministrative di Napoli, è davvero assurda, paradossale – prosegue l’assessore -. Vorrebbe mandare in Lombardia altri 700 presunti profughi, probabilmente senza sapere che, tra quindici giorni, inizierà Expo, un evento che coinvolge non solo Milano, ma tutto il territorio regionale. Ribadisco dunque la contrarietà della Regione a questo ennesimo sopruso da parte del Governo. Abbiamo gia’ dato in fatto di accoglienza”.

Bene, alle parole però seguano i fatti e atti di coraggio. Anche di disobbedienza se serve a tutelare i cittadini. “Prima i lombardi”, diceva Maroni in campagna elettorale. Perfetto, abbia il coraggio di essere il primo della fila davanti agli immobili da requisire per dire: qui non si passa. Altrimenti è solo aria che si pesta nel mortaio.

 

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