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Lettera di Loda dal carcere a Bernardelli: per la raccolta firme, pene sproporzionate

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riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Max Loda a Roberto Bernardelli. Loda è in carcere per reati contesti nell’ambito della raccolta firme per le liste elettorali. La lettera offre spunti per diverse riflessioni. Pene sempre proporzionate? Scarcerazioni facili di omicidi in attesa di giudizio, assassini scarcerati per buona condotta che tornano a delinquere e altri che pur non avendo ammazzato nessuno, scontano invece la pena in galera. La riflessione, come detto, è personale e ciascuno può trarne le proprie considerazioni. Ci si ferma qui. Buona lettura.

 

Buongiorno Roberto, ti scrivo perché tu ci sei passato prima, ricordo il tuo intervento a Telelombardia poco dopo la tua scarcerazione, e le considerazioni che a suo tempo hai fatto circa la realtà dei detenuti.

Per le note vicende relative all’esercizio democratico, mi ritrovo detenuto per l’effetto del cumulo di pena. Della detenzione in sé non i lamento, perché questo istituto è tra i migliori.

Tuttavia il problema politico rimane, in uno stato di diritto è indegno che il meccanismo di presentazione alle elezioni comporti rischi per la libertà personale; è ora che la politica affronti il problema.  Non voglio trattamenti di favore per me e mai li chiederò ma se il mio caso servisse alla causa, desidero rendermi utile. Altri come me sono nella medesima situazione; per esempio il segretario piemontese dei pensionati, Michele Giovine, oppure più recentemente i grillini siciliani.

Ti chiedo di far sapere tutto questo a Matteo Salvini, che mi conosce benissimo, e all’autorevole avvocato Matteo Brigandì, che forse si ricorda del sottoscritto, come anche Roberto Cota. Brigandì è stato nel Csm e conosce bene il problema.

Penso che sia ora, specialmente se governasse di nuovo il centrodestra, di riprendere il percorso a suo tempo iniziato col decreto legislativo 67/2004, che reinquadrava il reato di falso in liste elettorali come illecito amministrativo. 

E’ doverosa che la sostituzione del d.lgs 67/2004 , cassato a suo tempo dalla Corte Costituzionale, si riprenda il percorso che riconosca l’esenzione del profilo penale nei confronti dei tanti che come me hanno concorso all’esercizio democratico delle nostre istituzioni.

E’ un vulnus alla nostra democrazia. Chiedo solidarietà, che può essere espressa solo con una acceleazione della riflessione su questo argomento, almeno nel gruppo della Lega e nelle commissioni inerenti l’argomento.

Se la Lega dice qualcosa sull’argomento, il resto del centrodestrapuò in questo momento seguire.

In ogni caso spero vivamente di avere tue risposte e di poter fare qualche scambio epistolare con te.

Fammi gentilmente conoscere la reazione di Matteo Salvini alla notizia della mia detenzione.

Infine desidero condividere la mia esperienza con Flavio Carretta e Sandro Patelli, dei quali al momento non ho l’indirizzo, ma che tu puoi recuperare; ti ringrazio anticipatamente. Flavio e Sandro, come me e te hanno provato il carcere; sarà in ogni caso positivo lo scambio di opinione tra me e loro.

Con profonda solidarietà ti saluto.

Max Loda 

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