Ad un passo dalla tregua? La nuova sgrammaticata diplomazia che può forse piegare Putin ad accettare un primo accordo

“Abbiamo persone che si stanno recando in Russia in questo momento”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sta incontrando il primo ministro irlandese Micheal Martin alla Casa Bianca. Lo riporta il Guardian. “Ora dipende dalla Russia”, ha detto, sottolineando che “abbiamo ricevuto alcuni messaggi positivi sul cessate il fuoco”.

E rispondendo alle domande dei parlamentari alla Camera dei Comuni, il premier britannico Keir Starmer ha dichiarato di aver accolto con favore i “progressi” nei colloqui tra Ucraina e Stati Uniti. Il primo ministro di Londra ha aggiunto che un accordo per una pace di durata in Ucraina deve includere la restituzione dei bambini rapiti. L’ Ucraina sostiene che almeno 19mila bambini sono stati rapiti dalla Russia. “Quando parliamo di una soluzione o di un ritmo di durata e giusta in Ucraina , dobbiamo ovviamente includere la risoluzione di questo problema”, ha aggiunto. “Dobbiamo ora raddoppiare i nostri sforzi per raggiungere una pace duratura e sicura”, ha dichiarato, aggiungendo che sabato si riuniranno i leader internazionali per discutere i modi per compiere ulteriori progressi. 

 “In questi tre anni si è parlato non infrequentemente di svolte nella guerra, di armamenti in grado di ribaltare le sorti dell’uno o dell’altro, ma la spallata non c’è mai stata perché le valutazioni erano approssimative, poco ponderate, tecnicamente poco strutturate. L’incontro di Gedda sembra invece sottrarsi a questi scenari poco attendibili ed incarnare una fase dirimente”. Lo afferma all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa. “Va riconosciuta a Zelenskyj una giocata intelligente laddove ha assecondato il suo nume tutelare, gli Usa, nella formulazione di una proposta cui sarà rischioso opporre diniego. Soprattutto se chi è chiamato in causa -Putin- è allo stremo dal punto di vista militare ed in mille difficoltà di altra natura – continua il generale Tricarico – Non è fuori luogo pertanto trattenere il respiro ed incrociare le dita in attesa della risposta”. “Anche perché – concludono l’ex Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare – al netto di qualche possibile replica partorita dalla bizzarra e cafona creatività di Trump, un diniego russo dovrebbe misurarsi con una rinnovata determinazione ucraina abbondantemente alimentata e rinforzata -c’è da scommettere- da cospicui e pregiati aiuti statunitensi”.

 

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