di Roberto Bernardelli – Le tasse le dobbiamo pagare, tutte. I mutui per i nostri investimenti li dobbiamo pagare, tutti. Nessuno sconto sugli interessi. Però dobbiamo chiudere le nostre attività e lasciare a casa, tutti, i nostri dipendenti. Per un tempo che sarà necessario per uscire dall’epidemia. Un prezzo ed un tempo che lo Stato sta scaricando su di noi e sui lavoratori. Le necessarie misure per salvare la vita, che per primi rispettiamo, non sono state accompagnate da altrettante misure per salvare l’economia. Quelle possono aspettare. Noi a casa ci stiamo tutti, ma poi chi ci fa riaprire?
Bambini a casa dai nonni, se i nonni ci sono. Genitori con figli a casa senza un aiuto. Lavoratori che hanno perso il lavoro perché non c’è più export, perché i servizi al turismo sono fermi. E da Roma e Milano non ci sono segni di vita. Solo provvedimenti sanitari. Zero parole per chiedere che le nostre tasse, almeno in questa stagione, restino qui, per far fronte alla situazione prossima al fallimento dell’economia.
Stiamo aspettando che la politica si sforzi di immaginare che il Nord esiste, che non è un punto geografico, ma il datore di lavoro del 60% del Pil se mettiamo insieme Lombardia, Veneto, Emilia, Piemonte, Liguria, Trentino, Friuli…
Non ci stupisce che la Salvini Premier con i suoi governatori non batta i pugni sul tavolo per pretendere che gli acconti sull’Iva non siano versati. Che il residuo fiscale non sia impiegato subito per salvare vite e la sanità. Loro, sono impegnati a fare propaganda sui social, sono specializzati nel dire che occorre fermare i barconi, non la catastrofe economica verso la quale ci stanno spingendo.
Già prima ci chiedevano il sangue, ora tutto, impresa e vita.
Che il Nord, una volta uscito dal tunnel, si svegli!
Roberto Bernardelli – imprenditore, presidente di Grande Nord