Brexit, Usa e Nato per il fronte del NO. Ovviamente

gran bretagnaIl messaggio in arrivo dai grandi ‘ex’ di Stati Uniti e Nato e’ forte e chiaro: la Gran Bretagna fuori dall’Europa sarebbe un favore ai “nemici dell’Occidente”. La pensano cosi’ 13 fra ex segretari di Stato e ministri Usa, e cinque ex segretari della Nato. Questi su Times e Daily Telegraph hanno lanciato due diversi appelli contro la Brexit e il rischio che il Regno Unito, lasciando il ‘club dei 28′, si indebolisca sullo scenario internazionale e di conseguenza renda piu’ vulnerabile la stessa Alleanza Atlantica. Si ribadisce, come gia’ affermato di recente anche dal presidente Barack Obama, che Londra avrebbe una influenza minore nelle crisi internazionali, dove invece negli scorsi decenni ha fatto sempre sentire il suo peso.

Fra i firmatari, ci sono figure di grande spicco delle passate amministrazioni americane, come l’ex segretario di Stato Madeleine Albright e l’ex capo della Cia e ministro della Difesa Leon Panetta. Mentre sul fronte economico, il cancelliere dello Scacchiere britannico, George Osborne, lancia un altro allarme sulla Brexit, affermando che, in base alle stime del Tesoro, migliaia di posti di lavoro nel settore finanziario rischiano di andare perduti con l’eventuale uscita dall’Ue. Gli fa eco il National Institute of Economic and Social Research, ‘think tank’ britannico i cui economisti prevedono uno “shock” per l’economia nazionale, col crollo della sterlina del 20% e un brusco rallentamento del Pil 2017 all’1,9% in caso di Brexit, contro il 2,7% stimato invece per l’anno prossimo. Indicazioni simili erano gia’ arrivate dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e dall’Ocse.

 

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