Povera Europa - Page 3

Il fronte sovranista si è già rotto? Assenti Orban e Le Pen

  Il premier ungherese Viktor Orban e la leader del Rassemblement National francese Marine Le Pen non parteciperanno all‘incontro dei partiti sovranisti in programma lunedì prossimo a Milano, convocato dal leader della Lega, Matteo Salvini. Non ci sarà neppure alcun rappresentante del partito Fidesz di Orban. Orban (nella foto) non vuole rompere con il Partito popolare europeo e spera di…

Europeisti contro nazionalisti? Il finto tormentone tra partiti

di SERGIO BIANCHINI – Leggendo il dibattito proposto dai media che usano le notizie solo per far circolare i loro schemi mentali incollati gigantescamente come commenti sulle notizie ridotte al minimo, si vede chiaramente che secondo gli intelligentoni la contraddizione sarebbe tra europeismo e nazionalismo. Secondo me non è vero. Non credo ci sia un solo italiano

Cara Bruxelles, con 6mila euro a migrante non si salva l’Occidente

di GIUSEPPE LONGHIN – Ci risiamo, la Comunità Europea torna a trattarci da utili idioti. Bruxelles offrirà ai governi europei seimila euro per ogni migrante salvato nel Mediterraneo e accolto nel proprio Paese. Non riesco ad immaginare Norvegesi e Svedesi veleggiare caritatevolmente verso le coste libiche ad imbarcare migranti per portarli a Oslo o Stoccolma.

Il nazionalismo è la guerra. Parola di Mitterand

di SERGIO BIANCHINI – Le domande di Sergio Romano e Alberto Alesina sul   Corriere della sera. Il 24 gennaio 2017 in un editoriale del Corriere, dopo aver sostenuto che la gioia dei populisti europei per l’elezione di Trump sia perfettamente comprensibile e logica, Romano ribadisce il teorema mondialista secondo cui “Il bilancio finale di un mondo protezionista è sempre

Migranti da spartire: ambiguità, furbizia, biforcutismo italiano

di SERGIO BIANCHINI –  Forse non è un caso che in entrambe le ultime due guerre mondiali l’Italia abbia iniziato con uno schieramento, quello austro-tedesco e terminato con quello opposto, anglo-americano. Questa doppiezza italica è costante e perdura anche oggi. Da un lato si tende a est e dall’altro a ovest. Da un lato è

In Europa si ricordino della Brexit

di MARIO DI MAIO – C’è chi spera che il governo in carica duri, e chi non vede l’ ora che sparisca. In realtà importa poco per la rilevanza degli avvenimenti successivi al 4 di marzo, e cioè’: 1) e’ stata annientata un’ opposizione truffaldina che per la prima volta aveva adottato una legge elettorale architettata

Don Sturzo era più leghista di Salvini. Primo: non era di destra. Secondo: non era nazionalista

di GIOVANNI VENEZIA*–  (In questo scritto del collega e amico Giovanni Venezia, recentemente scomparso, vediamo la deriva odierna dei partiti e il venir meno dei valori che muovevano l’agire politico della Lega. Nata per cambiare lo Stato, ora rivolta ad altre geografie d’interesse, tanto da poter affermare che Sturzo era più rivoluzionario di Salvini. All’ultimo congresso della

Perché stupirsi di Macron? La Francia bruciò Giovanna d’Arco. Ma anche il Nord è una Giovanna d’Arco bruciata e tradita

di STEFANIA PIAZZO – Italia vomitevole per aver respinto una nave carica di migranti. Fiumi di parole e mezza diplomazia europea in crisi. Ovunque si giri la frittata, è l’Europa priva di identità, carica di tradimenti. Francesi, che rinnegano tutto da secoli, e sono anche quelli che hanno bruciato Giovanna d’Arco. Infine, è la questione migratoria,

Gli sbarchi. Da Obama al Papa ai governi di sinistra il picco di prelievi diretti sui gommoni

di SERGIO BIANCHINI – Andamento sbarchi che dal 2013 cessano di essere sbarchi più o meno fortunosi e diventano prelievi diretti dai gommoni sulla costa libica con successivo trasporto, tramite nostre navi o ONG autorizzate,nei porti italiani.   Insediamento Obama-20 gennaio 2009 novembre 2012- rieletto fino al 20 gennaio 2017 Rovesciamento Gheddafi da febbraio a

Le elezioni del 4 marzo 2018, il federalismo, l’indipendentismo, l’autonomismo.

di CARLO VIVARELLI* –   Le prossime elezioni italiane del 4 Marzo 2018 saranno una pantomima triste e noiosa, condita da una Legge elettorale con la quale in pratica nessuno può veramente vincere, e con la quale si struttura a norma la necessità di fare, se si vuole creare un governo, una disgustosa ammucchiata. Ammucchiata che in