di MARIO DI MAIO – E’ vero che gli “euroscettici” non hanno prevalso alle “europee”, ma e’ da dimostrare che i ” globalizzatori europeisti” continueranno a fare il bello e il cattivo tempo nell’U.E. Soprattutto quando saranno nominati i nuovi commissari e, tanto per non fare nomi Moscovici sarà tornato a casa. I nuovi eurodeputati sanno infatti benissimo che per essere eletti hanno dovuto promettere di “cambiare l’Europa”, e che con una maggioranza indiscutibilmente più fragile non potranno ripetere gli errori dei predecessori e mantenere i loro atteggiamenti.
IN pratica il voto europeo ha evidenziato che la maggioranza delle popolazioni sul territorio non ha più’ voglia di essere sottomessa a quelli che il buon Napolitano definiva ” i superiori interessi sovranazionali “.
In Italia, poi, la situazione è particolarmente comica perché negli ultimi tempi si sono svolte numerose consultazioni elettorali a livello regionale e locale e gli europeisti di destra e di sinistra, che strepitano contro il governo in carica dal marzo dell’anno scorso continuano a inanellare insuccessi dappertutto, con una regolarità che è molto amichevole definire imbarazzante.
Magari Berlusconi da qualche parte vince, ma solo se in alleanza con Salvini. Altro che spina dorsale….
A proposito di Berlusconi, è commovente l’ennesimo richiamo ai valori dei ” Padri fondatori” ma, onestamente, come si fa a resuscitare l’Europa di Adenauer senza le radici cristiane?
A proposito di debito europeo, in questi giorni si parla anche dei “miniBot”: forse prima di respingere al mittente ” tout court” questa idea “balzana” conviene ricordarsi dei miniassegni con i quali pagavano anche le sigarette e i francobolli del Monopolio e fare un pensierino anche sulla circolazione dei buoni-pasto.