di MARCELLO RICCI – Onnipotenza divina trasferita alla politica. Mattarella ha un problema non facile. La coalizione di centro destra vince, la Lega (senza Nord) egemone nella coalizione, i pentastelluti partito più votato, una bel groviglio di vincitori, ma il governo da portare a Palazzo Chigi è solo uno. Peccato, se fossero due tutto semplice e anche conforme ai risultati. Per il Nord incarico a Salvini e per il Sud a Di Maio. Il Nord ha votato Lega, il Sud Movimento5stelle.
Il Nord cerca lavoro, il Sud vuole il reddito di cittadinanza. Ideali concreti e ideali falliti. Nella memoria di chi scrive c’è il ricordo dell’esperienza australiana degli anni ’90; un salario simile attuato per favorire i giovani . Il fallimento dell’iniziativa risultò evidente. I baldi giovani quasi tutti sulla spiaggia con la tavola in attesa dell’onda più alta da cavalcare.
Purtroppo la Penisola divisa culturalmente, è politicamente unita e per di più incastonata in un Europa degli Stati, ma non dei Popoli.
Nel ricordo di Aldo Moro e della sua scorta è emerso come ragion di CIA abbiano sempre condizionato la vita di questo Paese.
L’Italia in un mondo bipolare è l’avamposto, la spina nel fianco del governo di Mosca. Il PCI dopo Togliatti guardasigilli e Nilde Iotti alla Camera, fu, crisi dopo crisi, rimpasto dopo rimpasto, limato, emulsionato, edulcorato, manipolato sino ad essere renzizzato.
I giganti del pensiero da Cattaneo a Gramsci , da Marx a Nitzsche hanno diritto di vita nelle biblioteche filosofiche come se il loro pensiero, rivolto all’evoluzione del vivere umano, fosse veleno mortale da non diffondere. La filosofia è il connettivo di tutte le attività umane e non può essere sostituita dalle piattaforme Rousseau o da procedure informatiche, pur riconoscendo alle stesse il ruolo di strumenti eccezionalmente utili.
Il presidente Mattarella, uomo colto e accorto, deve gestire la patata bollente di chi ha avuto più consenso e purtroppo ci si muove in un ginepraio di maggioranze possibili, ma unendo interessi inconciliabili. Il riferimento non è solo per le stridenti controversie nazionali, ma anche al dominio che potenze straniere vantano su questo territorio strategicamente situato nel centro del mediterraneo, primo approdo di un Africa inquieta.
Se Londra percorrendo la rotta polare guardasse, come giusto a quel mondo che abilmente ha invocato nella seconda guerra mondiale e lasciasse l’ Europa libera anche di stringere giusti accordi con Mosca, senza i quali non c’è speranza di sviluppo, il quadro internazionale e anche interno risulterebbe più chiaro.
Così non è e il pronostico è di un governo limitato all’ordinaria amministrazione in attesa che il parlamento scriva una nuova legge elettorale capace di produrre maggioranze sicure.