Slovacchia, il governo di sinistra: basta profughi musulmani. Solo cristiani, aveva già chiesto la chiesa slovacca ad agosto

slovacchiadi CASSANDRA – Già a settembre, dopo che il flusso migratorio è apparso nella sua incontenibile forza, la Slovacchia a settembre aveva iniziato ad alzare il muro dei controlli, facendo entrare nei propri confini, solo i migranti con un documento di riconoscimento. Poi, ieri, la decisione dopo i gravissimi episodi di violenza a Colonia e al confine con Basilea. Mai più profughi musulmani, e l’annuncio è solenne, per conto del premier Robert Fico. Il governo, di sinistra, ha detto stop all’islam.

“Non vogliamo che accada anche in Slovacchia qualcosa di simile a quel che è successo in Germania”, ha spiegato in conferenza stampa.

Ma ad essere precisi fino in fondo, la decisione non è di oggi e neanche di ieri. Nei mesi scorsi, infatti, proprio il nostro direttore, Stefania Piazzo, relazionava sullo stato dell’arte della chiesa slovacca, ungherese e polacca sugli ingressi dei migranti.

Il 30 agosto 2015 titolavamo infatti: Vescovi in Italia e vescovi in Polonia, Ungheria e Slovacchia. Scopri le differenze

(http://www.lindipendenzanuova.com/in-polonia-ungheria-e-slovacchia-non-esiste-il-cattocomunismo/

 

Ecco alcuni passaggi.
verità

Che differenza passa tra il cattocomunismo e il comunismo? Ne passa. Applicato ai giorni nostri, il buonismo nostrano è esemplificato nella posizione della Conferenza episcopale italiana che, per voce appunto dei suoi vescovi, esorta all’accoglienza senza frontiere dei migranti. E’ la posizione di mons. Galantino, presidente della Cei e del suo seguito. Posizione condivisa dalla sinistra di governo  e dai postdemocristiani che vi governano assieme. Ma, quella della Cei, non è la posizione dei vescovi di Polonia, né quella dei vescovi di Slovacchia né, tantomeno, quella dei vescovi di Ungheria. Le loro rispettive Cei hanno detto qualcosa  in contrario rispetto alle scelte dei loro governi, a maggioranza cristiano-cattolica, ovvero di accogliere solo i profughi certificati e non solo, purché cristiani?  Slovacchia e Ungheria si sono pronunciate così con marcata decisione, con un ministro degli Interni ungherese peraltro dichiaratamente cattolico. E con un muro costruito per arginare gli arrivi di migranti. Ma i vescovi là non hanno dissentito, a quanto pare.

Insomma, la posizione della Cei, dei vescovi italiani, non è quella della Chiesa dell’Est, quella dai seminari ancora pieni… né è la posizione della Chiesa cattolica, forse è la chiesa cattolica romana a pensarla così. Gli altri vescovi non romani, esattamente il contrario.

Resta da chiedersi cosa inventerà la Merkel che aveva affermato di accogliere solo profughi siriani quindi cristiani, davanti allo scandalo di Colonia.

Scrivevamo allora sul nostro giornale del grave silenzio della stampa e della stessa curia romana. “Il dovere di non tacere è evangelico. Mentre Paolo era a Corìnto, una notte, in visione, il Signore gli disse: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere”. Il dovere di non tacere, di testimoniare la verità è evangelico. Eppure in Italia il dovere di informare su quanto accade nei paesi cattolici, da parte di certa stampa cattolica, non è una priorità. Tacere è dichiarato persino diabolico. O, per non usare termini troppo roboanti e complottisti, è pecoronismo”.

 

Oggi, viste le cronache, si dice correi.

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