di ALDO MOLTIFIORI – Che cosa centrano Sicilia, Puglia, Campania e Lazio con la storia la identità e la cultura di Lombardia e Veneto? Che titolo ha Roma di dettare legge e di derubare i Lombardi e i veneti del frutto del loro lavoro attraverso delle tasse illegittime e inique? Che legittimità ha il governo di un Paese che si regge su di una Costituzione mai ratificata dalla sovranità popolare di Lombardia e di Veneto? Altro mostro giuridico di questa nefasta Repubblica: come è possibile convocare un referendum confermativo su una scellerata riforma della Costituzione quando quella stessa Costituzione non è mai stata confermata dal suffragio universale? Che cosa significa “la sovranità appartiene al popolo” se poi la si viola così brutalmente al punto di impedirgli di pronunciarsi? Da quando questa nefasta Repubblica è stata introdotta i Lombardi e I veneti sono stati derubati di qualche cosa comparabile all’attuale debito pubblico italiano, ossia di circa 1300 miliardi di €.
Dal 1950 ad oggi Lombardia e Veneto sono state stravolte nella loro composizione sociale da una immigrazione interna ed esterna selvaggia ed imposta con leggi razziali nelle quali i succubi sono stati proprio i nativi e i residenti. Ricorderò solo due di quelle leggi razziali. 1958 viene tolta ai Comuni la potestà di stabilire le modalità per concedere la residenza ai cittadini provenienti da altre Regioni. La conseguenza? Cambiati dallo Stato (A Roma) i punteggi di preferenza nei concorsi pubblici e nella assegnazione delle case popolari si ebbe una vera e propria alluvione di migranti dal sud e l’espulsione dei residenti nel Nord!1973 la Riforma Visentini azzera ogni autonomia impositiva dei Comuni ne distrugge la tesoreria propria e assegna a Roma non solo la sola potestà di tassare (derubare!) i Lombardi e i Veneti, ma peggio, molto peggio si arroga anche la potestà di stabilire quali spese i Comuni possono fare e con quali fondi.
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